Il sole di primavera illumina la Val di Chiana, nel cuore della Toscana. Le rondini sono già tornate a portare con i loro canti l’eco della bella stagione. L’aria sa già di estate nell’Azienda Agricola Vestri di Marciano della Chiana, in provincia di Arezzo. Qui continuano le attività che la campagna richiede, ognuna secondo la propria stagionalità.
Il grano verdeggia lungo la valle antica che lo accoglie in mezzo ai fiori e alle erbe spontanee. Gli ulivi si abbandonano al fluire del vento, le viti impettite sono i solerti guardiani della valle.
Le viti dell’Azienda Agricola Vestri hanno impresso in ogni nodo una storia lunga cento anni. I primi vitigni risalgono infatti agli inizi del Novecento, quando furono piantati nella proprietà grazie al lavoro di mia nonna. Mio padre e adesso io, in una ideale staffetta, abbiamo seguito sempre la stessa strada, con amore, pazienza e rispetto.
I filari delle viti definiscono il paesaggio dell’azienda agricola di famiglia, fra alberi da frutta e piante spontanee. A guardarle bene si può comprendere la filosofia che regna fra i campi. Qui pratichiamo un’agricoltura naturale che è fatta in sintonia con la natura, caratterizzata da pochi o addirittura nessun intervento, rispettosa delle stagioni, della terra e di ogni piccolo seme. Non utilizziamo fertilizzanti né altri aiuti chimici, perché sappiamo che la natura ha dentro di sé tutto ciò che serve.
Come produciamo i nostri vini
Nella nostra azienda agricola seguiamo un approccio naturale, sia nei campi che in cantina. Il vino, come tutte le cose buone, ha bisogno di tempo. Quello che ogni anno fa germogliare i nuovi fiori e spuntare gli acini saporiti; quello che fa maturare i frutti con il sole e la pioggia. Ma anche il tempo della raccolta a mano, che permette di apprezzare ogni singolo grappolo; il tempo spontaneo della fermentazione che trasforma lo zucchero dell’uva in alcol grazie all’azione di microorganismi naturalmente presenti. Questi microorganismi sono l’espressione più autentica della zona in cui cresce l’uva e da cui deriva il sapore, il profumo e l’anima dei nostri vini. Una sorta di impronta unica che esiste solo nei nostri vini e che si può riscoprire ad ogni sorso.
Arioso è il nome del vino bianco che richiama la piana aperta e carica di luce in cui le viti hanno trovato nutrimento per crescere, grazie alla cura dell’uomo.
Virtuoso è il vino rosso, dal latino virtus, ad indicare che questo vino ha la virtù di essere pura espressione del nostro modo di intendere il rapporto armonioso con la natura, senza scorciatoie, aggiustamenti o artifici.
Bere i nostri vini – o mangiare la pasta integrale che produciamo con grani antichi, è un modo per abbracciare la nostra scelta etica di vivere in comunione con la natura, consapevoli che l’attenzione per l’ambiente in cui viviamo rappresenta l’unica via verso un futuro sostenibile.
In linea con quanto espresso da Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, un’associazione internazionale che vuole sensibilizzare sull’importanza di un’alimentazione ed un’agricoltura libere da veleni, in occasione del suo tour in alcune città italiane dello scorso aprile:
“…siamo immersi in un sistema di sviluppo non umano che ruba dalla natura e dagli uomini e che è responsabile di ecocidio e genocidio. Ma la salute della Terra e la salute delle Persone sono una cosa sola. Le alternative esistono e si basano sulla rigenerazione dei suoli tramite l’agroecologia, la salvaguardia della biodiversità, la promozione della filiera corta e di sistemi alimentari a km 0. Ciascuno di noi può invertire l’attuale tendenza disastrosa con le proprie piccole grandi scelte quotidiane: possiamo cambiare il mondo ad ogni boccone, ad ogni abito, ad ogni viaggio, ad ogni acquisto. Dobbiamo riprenderci il diritto di conservare i semi e la biodiversità. Il diritto al nutrimento e al cibo sano. Il diritto di proteggere la terra e le sue diverse specie…”.